Concepito durante una residenza presso la biblioteca del Goethe-Institut di New York, questo numero dei Bulletins of The Serving Library utilizza il contesto dell'istituzione ospitante come punto di partenza tematico. Contemplando questo tema sia come stranieri che come cittadini tedeschi, molti dei contributori presentano tesi che si spingono profondamente nel regno del personale. Jan Verwoert, ad esempio, discute della comunicazione all'interno della sua famiglia come un lessico "da qualche parte tra il discorso e il silenzio"; mentre Leila Peacock, come madrelingua inglese che impara il tedesco, esplora lo spazio liminale tra linguaggio e traduzione. Diedrich Diederichsen, insieme a una lista di editori e traduttori, co-traduce il suo saggio "Hören, Wiederhören, Zitieren," pubblicato nel numero di gennaio 1997 di Spex. La discussione di Diederichsen sulla citazione pop nella musica mette in evidenza la vicinanza del genere al linguaggio, poiché la citazione pop "si riferisce a ciò che è assente nel presente e quindi indica la natura semiotica di qualsiasi musica."